A seconda dei diversi punti di vista presi in considerazione, le definizioni di Supply Chain Management possono essere diverse:
"L'incremento di valore economico e percepito da parte del cliente attraverso la gestione sincronizzata dei flussi di materie
prime e delle informazioni associate, dall'approvvigionamento delle materie prime al consumo."
(B.J. LaLonde, Ohio State University, 1996)
"SCM consiste nell'avere il prodotto giusto, nel posto giusto, al prezzo giusto, nel momento giusto, nelle giuste condizioni."
(R. Blackwell, Ohio State University, 1998)
"Gestione integrata dei flussi fisici ed informativi tra più partner di una filiera produttiva- distributiva."
(G. Spina, Politecnico Milano, 2002)
"SCM requires a change from managing individual functions, to integrating activities into key supply chain process.
The customer remains the primary focus of the project." (Lambert, Cooper)
Rileggendo queste definizioni possiamo estrapolare dei concetti che sono delle vere e proprie fondamenta sulle quali si
regge una efficace gestione della catena di fornitura:
L'attenzione è posta al successivo stadio del processo di trasformazione secondo un'ottica di cutomer satisfaction che
vede il cliente interno della filiera produttiva come centro gravitazionale dell'attività dei diversi attori nella Supply Chain.
Il cliente è parte attiva dell'attività dell'azienda, e secondo una logica di "kanban", può contribuire in maniera rilevante
ad un'efficiente organizzazione interna.
Infatti, come affermava Ohno, nell'assemblaggio di automobili, possiamo concepire il processo produttivo come
un'operazione di prelievo, che partendo da "valle", va a "monte" per prendere solo i pezzi necessari e solo nel
momento in cui ce n'è bisogno1.
- Condivisione delle informazioni:
La creazione del valore all'interno della filiera presuppone un gioco di squadra tra i vari operatori economici che non
può fare a meno di un continuo e rapido scambio di informazioni.
Uno strumento che permette lo scambio di informazioni in modo rapido ed efficace è l'Information and Communication Technology,
che attraverso le sue infrastrutture ed innovazioni permette di migliorare l'interattività di Supply Chain sia dal punto di
vista qualitativo che quantitativo.
In una collaborazione o alleanza tra due o più aziende, l'obiettivo può essere rappresentato sostanzialmente dalla riduzione
dei costi di transazione, dalla massimizzazione del profitto, o dall'incremento dello know-how interno aziendale.
Chen e Li hanno suddiviso la conoscenza aziendale in due parti: la conoscenza di contenuto e la conoscenza di processo.
La prima è rappresentata dall'insieme di capacità e risorse presenti in ogni singola area funzionale, e può includere la
tecnologia, le risorse di marketing, la capacità di produzione, e altre conoscenze funzionali.
La conoscenza di processo, o know-how invece, è creata da efficienti sistemi di creazione e può derivare dalla gestione aziendale
basata sulla collaborazione tra imprese, o attraverso l'esperienza accumulata nello sviluppo di nuovi prodotti.
Entrambi i tipi di conoscenza condivisa tra più aziende contribuiscono comunque ad una migliore gestione della supply chain.
- Integrazione delle attività interne della catena:
Il SCM introduce un concetto interessante ed innovativo come la competitività di filiera.
E' infatti sempre più difficile al giorno d'oggi, con la crescente concorrenza dovuta al progressivo allargamento dei mercati,
essere competitivi a livello globale senza un gioco di squadra continuo che veda come fine e principio il consumatore finale
(vedi fig.1).
Per attuare ciò è innanzitutto necessario il comportamento dell'imprenditore, che deve necessariamente
rinunciare a parte della sua sovranità e abbandonare un'ottica di breve periodo per abbracciare la gestione integrata
di filiera verso una maggiore efficienza della catena di fornitura.
Figura 1: Schema elementare di orientamento al cliente della catena di fornitura
L'integrazione basata sulla condivisione di informazioni tra più imprese porta dunque ad una migliore performance della supply chain. Questa collaborazione permette alle conoscenze, all'engineering e alle capacità produttive del fornitore di costituire un input per il processo di creazione e sviluppo di prodotto per il cliente di catena.
Effetti diretti di un'oculata gestione della catena di fornitura, possono essere quindi:
- Miglioramento della soddisfazione per il cliente, attraverso la personalizzazione del prodotto e la riduzione del lead time.
- Creazione di valore per il cliente finale.
- Riduzione dei costi di magazzino, producendo in base alla domanda interna.
- Riduzione dei costi totali di produzione, attraverso l'aumento di efficienza dovuto alla programmazione integrata di produzione per mezzo dei flussi informativi di catena.
- Nota 1: Ohno, "Lo Spirito Toyota"